Riverworld – Il mondo del fiume

Su Raidue stasera c’è un film per la TV che si ispira al mitico ciclo del fiume di Philip José Farmer. Spegnete la tv e comprate i libri.

Sopratutto il primo libro del ciclo, Il fiume della vita è veramente un notevole esempio della fulminante fantasia dell’autore.

Beh, dottori, in effetti il sito della casa editrice nord dice che i volumi sono tutti esauriti…

…se volete ve li presto.

Presentazione del libro Racconti Rossoblù

Alle ore 18, Zuck, Fedele Cane e Spazzolo si sono recati alla presentazione del libro di racconti rossoblù che contiene quella perla di racconto scritto dal vostro beneamato. Essendo una presentazione di genoani, la cosa ha preso subito quella piega di vittimismo e autocompatimento che solo il vero tifoso rossoblu riesce a ottenere. Non vi nascondo, dottori, che questa cosa fa sempre andare su tutte le furie l’arcinoto Fedele Cane, sostenitore di un tifo più rivolto verso il futuro che verso il rimpianto per le glorie pregresse e il lamento per le sfighe passate.

Il presentatore Cesare Viazzi, introdotto da uno dei Frilli, ha spiegato il perché della sua ‘particolare’ introduzione. Che nessuno dei presenti aveva letto, tranne forse il Frilli, perché il libro deve ancora uscire e le uniche copie (4) erano quelle sulla scrivania dei conduttori. Quindi l’atmosfera era un po’ particolare: gli scrittori presenti conoscevano solo il racconto che avevano presentato, i semplici spettatori nemmeno quello. In totale i racconti presenti sono 38, ma gli autori che, su sollecitazione dei moderarori hanno avuto voglia di dire qualcosa sono stati quattro, e loro, purtroppo, hanno potuto solo parlare del loro scritto, non avendo avuto modo di leggere gli altri. I cinefili avranno avuto modo di apprezzare un breve intervento di Claudio G Fava, da sempre tifoso genoano.

E Zuck, direte voi, cari miei dottori? E Zuck se ne è stato quieto quieto, non ha detto niente. Perché? Quelli che mi hanno in cura da più tempo dovrebbero saperlo, il motivo per cui il vostro beneamato non ha potuto prendere in mano il microfono e dire tutto quello che ha da dire sulla vicenda.

Pubblicato !!!

Come vi avevo anticipato, un racconto del vostro beneamato Zuck è stato pubblicato.

Prima che qualcuno di voi dottori si metta a pensare di avere a che fare con il nuovo Hemingway, vi dico subito che il racconto è stato selezionato, insieme a tanti altri, tra i molti che hanno partecipato ad una iniziativa indetta dalla casa editrice Fratelli Frilli. Il tema del concorso era “Racconti rossoblù” e domani ci sarà la presentazione alla FNAC di Genova alle ore 18.

Dottori, comprate e leggete questo libro, e tentate di capire qual è il racconto scritto dal vostro eroe, anche perché l’ha firmato con lo pseudonimo con il quale si aggira furtivo in quella che molti pensano sia la vita reale (naturalmente il dottor Poldo è escluso dal giochino).

Un grazie a Fedele Cane per essersi fatto correggere e a Spazzolo per i consigli a tarda ora.

Pubblicato!?!

Dottoresse e dottori, pare che un racconto di Zuck, selezionato tra i vincitori di un concorso, verrà pubblicato!

Per ora, il vostro beneamato non ci crede ancora.

Quando mi riprendo dalla gioia, vi darò più ragguagli.

Dick e Blade Runner

Dottori, non vi pare che Blade runner sia un grande film, ma per niente ‘Dickiano’? E che, per assurdo, l’unica cosa veramente alla Dick sia il finale della prima versione (il ‘lieto fine’) che porta uno stacco netto nella trama, cosa che Dick faceva molto spesso. La bellezza del film, le atmosfere alla noir proiettate nel futuro, sono estranee al romanzo ‘Cacciatore di androidi’.

Dai su, dottori, avviamo il dibattito.

Asimov history (parte III)

La prima parte è qui e la seconda qui.

  • Cronache della galassia (Foundation 1951 *****): Prima di morire, Hari Seldon ottiene dall’imperatore di creare una fondazione di enciclopedisti che raccolgano il sapere di tutto l’universo in una grande Enciclopedia Galattica. Gli enciclopedisti vengono confinati ad un capo della galassia, su Terminus, un pianeta che, ben presto, verrà coinvolto dalle lotte centrifughe che inaugureranno la fine dell’impero. In realtà Hari Seldon aveva previsto, mediante la psicostoriografia, la scienza statistica che prevede il futuro, che la piccola Fondazione avrebbe dominato i suoi bellicosi vicini, prima con le armi della suggestione mistica del sapere, poi con quelle del commercio di una tecnologia che, unica tra i vicini barbari, aveva conservato. Ogni crisi viene risolta felicemente e, dopo di essa, una registrazione temporizzata mostra Seldon che spiega come si è usciti dalla crisi, a centinaia di anni dalla sua morte.
  • Il crollo della galassia centrale (Foundation and Empire 1952 *****): Ormai la Fondazione è un pericolo anche per l’impero, in fase di avanzata decadenza, ma ancora in grado di battere con il numero esorbitante delle sue armate. Un generale imperiale Bel Riose cercherà di sconfiggere la Fondazione, ma non ci riuscirà, il perché viene spiegato dal solito ologramma di Hari Seldon. Distrutto l’impero, la Fondazione ha tutta la galassia da conquistare, fiduciosa che Hari Seldon abbia previsto tutto i possibili problemi. Ma non è così, perché nella galassia si affaccia l’hitleriana figura del Mule, un mutante dotato di poteri mentali che può assoggettare a sè ogni volontà, anche quella del suo più grande nemico. L’ologramma di Hari Seldon, apparso anche questa volta, sbaglia clamorosamente previsione e la Fondazione, gettata nello sconforto, cede senza combattere alla armate del Mule. Ora solo la Seconda Fondazione, creata da Seldon all’estremo opposto della galassia, ma tenuta segreta nella sua ubicazione, è l’unica speranza per sconfiggere il telepatico dittatore. Il Mule si getta alla ricerca della Seconda Fondazione, ma, sul punto di scoprirne la posizione, viene sconfitto dall’unica persona che non ha condizionato mentalmente.
  • L’altra faccia della spirale (Second Foundation 1953 ****): La ricerca della Seconda Fondazione da parte del Mule lo porta in una trappola: Seldon ha creato un gruppo di uomini che, coltivando le scienze mentali come gli enciclopedisti avevano coltivato le scienze tecniche, hanno raggiunto anche loro le capacità telepatiche per fronteggiarlo e sconfiggerlo. Così la prima Fondazione può riprendere la sua conquista della galassia, però vorrebbe disfarsi della sua gemella mentale: ci riuscirà?
  • L’orlo della Fondazione (The edge of Foundation 1982 *):Golan Trevize e Janov Pelorat vengono inviati dalla Prima Fondazione a cercare le tracce del pianeta di origine dell’uomo. Si scontrano con l’oratore della Seconda Fondazione Stor Gendibal pensa che la Prima Fondazione abbia un arma segreta in grado di fermare i poteri mentali. Lo scontro finale avviene sul pianeta Gaia, il pianeta organizzato come un unico essere vivente. Toccherà a Trevize, l’uomo che prende la decisione giusta senza avere tutte le informazione a disposizione, decidere se la galassia dovrà evolversi secondo la linea della Prima, della Seconda Fondazione o diventare un unico essere vivente come Gaia.
  • Fondazione e Terra (Foundation and Earth 1983 **): Presa la sua decisione, Trevize vuole capire se veramente ci ha azzeccato e, quindi, si mette, insieme a Pelorat e a Bliss, una donna di Gaia, alla ricerca della Terra, il pianeta di origine dell’uomo. Dopo aver visitato Aurora, ridotta ad un ammasso di rovine, e Solaria, dove si aggiunge a loro Fallom, un piccolo ermafrodita dai poteri immensi, giungono su una Terra radioattiva e senza la minima traccia di vita. Ma una sorpresa li attende poco distante.
  • I primi tre romanzi del ciclo della Fondazione formano un tuttuno compatto che affascina per inventiva e capacità di mantenere alta la suspense (forse l’ultima parte del terzo è lievemente inferiore agli altri). Sono il risultato dell’accorpamento di una serie di racconti lunghi il cui svolgimento il giovane Asimov discusse con l’editore Campbell, prendendo spunto dal tomo di storia settecentesco Declino e caduta dell’Impero Romano di Gibbon. Gli altri due, francamente, sarebbe meglio non fossero stati scritti, sono prolissi, sfruttano fino a raschiare il fondo del barile il tema del viaggio alla ricerca della verità e sfociano in una trovata che abbandona la fiducia nella scienza (la psicostoria) e abbraccia una sorta di panteismo (Galaxia, bah!).

    Tornato

    Dopo aver trascorso due abbondanti settimane in una casa in stile abuso edilizio anni 80 a Torre dei corsari, Zuck, Smilza e Badòn sono tornati all’amata residenza genovese. Durante le assolate ferie, Zuck ha rimediato:

    1. Il riacutizzarsi del colpo della strega già subìto poco tempo fa (Badòn comincia a pesare 14 chili)
    2. Una pallida abbronzatura, nonostante abbia usato la crema protezione totale di Badòn
    3. Una vittoria a bilie sulla spiaggia, sconfiggendo gli esperti Papa T, Pablo, Svish, Lu
    4. Una buona pratica di simil Beach volley, a cui potrà sfidare l’Inca
    5. 14 bottiglie di rosso, 3 di rosato, 6 di bianco, da varie cantine della zona
    6. Una certa dipendenza per il pecorino
    7. La lettura di
      1. L’affare Khalkis (1932) di Ellery Queen, niente di più né di meno di quello che ti aspetteresti
      2. L’anatra messicana (1993) di James Crumley, il più eccessivo e drogato degli autori hard boiled degli ultimi 30 anni
      3. Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (2003) di Mark Haddon, una cagata, un Rainman incrociato con Paddy Clarke, che non possiede la freschezza del secondo.
      4. Davy, l’eretico (1964) di Edgar Pangborn, capolavoro fantascientifico sul tema cronache del dopobomba
    8. Una rasatura a zero, frutto della presenza di un rasoio elettrico alla moda ma non di normali forbici nella dotazioni dei compagni di vacanza (e anche della testardaggine della Smilza)

    Bene, dottori, sono tornato, cosa è successo durante la mia assenza?