Nel caos che che regna nelle nostre incerte vite, dottori, un solo punto fermo:
Porta a porta che si occupa del delitto di Cogne.
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There’s a rose in a fisted glove
Indubbiamente la voce soul c’era, l’abilità alla chitarra pure e alla composizione aveva estratto Suite: Judy blue eyes. E allora perché Stephen Stills non ha avuto il successo indie di Neil Young o il rispetto hippie di David Crosby?
The faulty map that brought Lou Reed to Genoa
Visto il concerto di Lou Reed alla festa nazionale dell’Unità a Genova, domenica scorsa.
Bel concerto con Lou Reed supportato dal fido Mike Rathke alla seconda chitarra e da Fernando Saunders al basso e ai cori.
Nonostante la mancanza di percussioni il rock del trio è stato potente e diretto.
Il repertorio si è basato soprattutto su canzoni tratte da Ecstasy, album del 2000, con l’introduttiva Modern Dance, una tormentata title track e, nei bis, una versione accorciata di Like a Possum.
Power and glory e Magic and Loss (con inserti di you just keep me hangin on!) dall’album omonimo hanno confermato il fatto che la serata sarebbe stata all’insegna delle canzoni meno conosciute e più ostiche (non Metal Machine Music, comunque). Jesus, una preghiera, Guardian Angel, The day John Kennedy die, Dreaming, The blue mask e Why do you talk hanno completato la scaletta.
Nei bis una scontata Satellite of love e una eccitante Sweet Jane.
Ma, dottori, Zuck aveva raggiunto l’apice alla quarta canzone: sono bastati i primi due accordi di Romeo had Juliette.
Push your car from the road
Artisti da strapazzo delle classifiche di vendita, ne potremo parlare quando comporrete qualcosa che si avvicina alla metà della metà della bellezza di River of orchids.
Poi potrete atteggiarvi a geni tormentati del pop.
Dick e Blade Runner
Dottori, non vi pare che Blade runner sia un grande film, ma per niente ‘Dickiano’? E che, per assurdo, l’unica cosa veramente alla Dick sia il finale della prima versione (il ‘lieto fine’) che porta uno stacco netto nella trama, cosa che Dick faceva molto spesso. La bellezza del film, le atmosfere alla noir proiettate nel futuro, sono estranee al romanzo ‘Cacciatore di androidi’.
Dai su, dottori, avviamo il dibattito.
Waiting for the man
Zuck, Fratellino e Spazzolo hanno i biglietti per Lou Reed alla festa dell’Unità il 12 Settembre alle ore 21:30.
C’è qualcun altro che viene di voi dottori?
Psychostyling
Dottori, come mai ho l’impressione che quelli che indossano quelle orribili magliette con scritto “Manicomio Criminal”, “De puta madre 69” o “Traficante” abbiano spacciato al massimo qualche chupa chups?
E che quelli che (parentesi genovese) indossano le magliette con scritto “Zena”, “Don’t worry, battitene u belin” siano dei gabibbi paurosi?
Asimov history (parte III)
La prima parte è qui e la seconda qui.
I primi tre romanzi del ciclo della Fondazione formano un tuttuno compatto che affascina per inventiva e capacità di mantenere alta la suspense (forse l’ultima parte del terzo è lievemente inferiore agli altri). Sono il risultato dell’accorpamento di una serie di racconti lunghi il cui svolgimento il giovane Asimov discusse con l’editore Campbell, prendendo spunto dal tomo di storia settecentesco Declino e caduta dell’Impero Romano di Gibbon. Gli altri due, francamente, sarebbe meglio non fossero stati scritti, sono prolissi, sfruttano fino a raschiare il fondo del barile il tema del viaggio alla ricerca della verità e sfociano in una trovata che abbandona la fiducia nella scienza (la psicostoria) e abbraccia una sorta di panteismo (Galaxia, bah!).