Sto con la band

Sto con la bandPamela Des Barres è stata una delle groupie più famose dell’era d’oro del rock, tra sessanta e settanta. Il suo primo libro, Sto con la band, edizioni Castelvecchi, scritto quasi vent’anni fa, parla proprio della sua vita in quel periodo.
Pamela è una ragazzina californiana invaghita degli idoli del rock che riesce ad inserirsi nell’ambiente sfruttando la propria intraprendenza, disibinizione e bellezza.
Comincia con Captain Beefheart che le fa conoscere Frank Zappa, che sarà sempre il suo mentore, oltre all’ideatore del complesso musicale di sole groupies, le GTOs (Girls Together Outrageously).
Poi si catapulta nel bel mezzo della scena californiana, avendo rapporti con Jim Morrison dei Doors, Gram Parsons e Chris Hillman dei Byrds e dei Flying Burrito Brothers.
Anche i gruppi inglesi che arrivano in California fanno la sua conoscenza, in particolare Ray Davies dei Kinks, Keith Moon degli Who, Mick Jagger, Charlie Watts dei Rolling Stones, Noel Redding e Jimi Hendrix degli Experience e Robert Plant e soprattutto Jimmy Page dei Led Zeppelin.
Infine, Pamela trova una certa stabilità sentimentale accanto a Don Johnson e poi, quando lui la pianta per una giovanissima Melanie Griffith, con Michael Des Barres.
Il libro parla di tutte queste avventure, di sesso vissuto in modo molto libero e gioioso, in una sorta di do ut des in cui il corpo e l’adorazione incondizionata viene scambiata con la partecipazione, sia pure di sbieco, a quell’epoca di rinascimento e fermento musicale.
Il mio giudizio sul libro, visto che qualcuno è tanto avventato da chiedermelo, non è positivo. Nella smania di far passare tutto quel sesso come gioia e reciproco godimento senza ferite, la Des Barres perde per strada quello che, secondo me, è il vero punto focale di quell’epoca: la drammaticità dellla contrapposizione tra ideali gioiosi e realtà funesta.
Jimi Hendrix muore nel proprio vomito, come pure John Bonham, e viene liquidato in due righe, Jim Morrison va fuori di testa per non tornare mai più e si dice in sostanza ‘Beh, era diventato un pochino strano e faceva paura a chi gli stava vicino’. Muoiono Gram Parsons, Lowell George, Brian Jones, qualche altro come David Crosby e Keith Moon, diventa ingestibile e autodistruttivo e Pamela continua a girovagare da un backstage ad un altro con un sorriso e una gioia infantile.
A questo punto mi viene da pensare che non ci fosse gran differenza tra loro e le tanto vituperate veline attuali, a parte il fatto, forse non trascurabile, che le groupies erano messe ai margini dalla società del periodo e non fatte un modello da imitare.
Insomma, se si vuole capire un’epoca importante nella formazione del nostro immaginario, forse è meglio rivolgersi a libri come quello di David Hajdu. Mentre, se si vuol vedere quanto molti partecipanti non l’avessero compresa (e non l’hanno capita ancora adesso, forse), si può leggere il libro della Des Barres.

Catena Libresca

Con l’anno nuovo fioriscono le catene. Invitato da Sauro, vado a pagina 123 del libro che sto leggendo, salto le prime cinque frasi e riporto qui sotto le tre frasi seguenti.

Ero totalmente sotto il suo controllo. Mi ha messa in un centinaio di posizioni e ha fatto delle cose stupende! Dubito che qualcuno possa batterlo in fatto di sesso.

Si tratta di Sto con la band – confessioni di una groupie di Pamela Des Barres.
Passo la catena a Solitaire, Rick Deckard e a kOolinus.

Moroni vs Ammaniti

Mi sono dato al romanzo italiano, dottori. Complice il fatto che, in questi ultimi mesi, sono usciti due libri interessanti:

Perduto per sempreIl libro di Moroni, che, nel contempo, è anche uno dei b*****r più interessanti del panorama italiano, è il racconto in prima persona della vita di Luigi Steiner, dai sette anni al vero ingresso nell’età adulta, descritto con fine capacità di analisi psicologica, preziosissima nella sua profondità. Un padre stronzo e una madre sottomessa, un cinismo e l’inazione dovuta al troppo analizzare. Anche se la profondità dei sentimenti espressi potrebbe farlo pensare, NON è un romanzo autobiografico.

Come Dio comandaIl libro di Ammaniti, invece, pur atteso con trepidazione dopo il successo di Io non ho paura e accompagnato da un marketing che l’ha posizionato subito tra i best sellers, è abbastanza deludente. A partire dal soggetto, che coinvolge la solita storia di rapporti padre e figlio con lo sfondo della vita della media cittadina agraria. Tutto si svolge in un ristretto arco di tempo, culminante in una grande tempesta notturna, dove tutto si lava, si sporca e si confonde. Scritto molto bene, ma non all’altezza dei precedenti.

Red Riding Quartet

Arrivato alla fine del Red Riding Quartet, poggi l’ultimo libro e sai che, prima o poi, ti verrà voglia di rileggerlo. Red Riding Quartet Per assaporare la perizia con cui David Peace ha costruito un affresco immane dell’inghilterra del nord negli anni a cavallo tra i settanta e gli ottanta. Sfornando un poker di thriller che arrivano al fondo oscuro dell’animo umano, sviscerandone le debolezze, le ambiguità e la profonda malignità.
1974 Il giornalista Ed ‘Scoop’ Dunford cerca un legame tra alcune sparizioni di bambine, ostacolato da complotti e false piste.
1977 Il sergente Bob Fraser marito fedifrago con fama da bravo ragazzo, indaga su una serie di omicidi di prostitute tra i depistaggi dei colleghi e l’indifferenza dell’opinione pubblica, mentre il collega di Dunford, Jack Whitehead, reduce da tre anni di alcolismo, utilizza le proprie conoscenze per arrivare alla soluzione del caso, denominato dello Squartatore dello Yorkshire.
1980 Il vicecapo della polizia Peter Hunter, detto il Santo Stronzo, viene mandato a Leeds per capire come mai la polizia locale non ha ancora fermato lo squartatore. Affonderà il proprio animo nel più turpe degli intrecci.
1983 BJ, Ex Punk che si vende nei cessi delle stazioni, John Piggott, pingue avvocato che assume il patrocinio di un malato di mente accusato dei delitti del 1974 e Maurice Jobson, sovraintendente capo della polizia, sono tre reduci, dalle vite intaccate da guasti virulenti. Nessuno di loro è innocente, e intanto il killer delle bambine ricomincia ad uccidere.

Il mondo è piccolo?

"E tu vorresti dirmi che non è piccolo il mondo, eh Pete?"
"No."
"Be’, allora cos’è?"
"É un grande mondo nero e schifoso pieno di milioni di inferni neri e schifosi, e quando questi inferni entrano in collisione ci conviene alzare il culo e tenerne molto ma molto conto."

David PeaceMillenovecento80

Era da tempo che non provavo quella sensazione di disagio che ti fa aver paura di continuare a leggere un libro. Da American Psycho, se non ricordo male.

Walter lo stakanovista?

Tutti a chiedersi, ma come fa, ma dove trova il tempo per scrivere, con tutti gli impegni che ha il sindaco di Roma, eccetera eccetera.
Bene, dottori, per cercare una risposta a questi interrogativi che attanaglianano le fervide menti di tutti i migliori critici italiani, il vostro Zuck è andato da Feltrinelli e, aiutato dallo spirito dell’inventore del metodo sperimentale, ha raccolto gli ultimi tre volumi pubblicati da Walter Veltroni.
Con i potenti mezzi scientifici a sua disposizione, senza perdere tempo per andare in un laboratorio acconcio, ha proceduto in loco, cioè su un divanetto della suddetta libreria alla misurazione dello sforzo che il magnifico sindaco della città eterna deve aver compiuto negli ultimi anni.
Nella tabella seguente ci sono i risultati delle misurazione che, come tutti sanno, sono sempre affette da un errore sperimentale.

Titolo Pagine Righe Battute Caratteri
Senza Patricio 124 30 45 167400
Forse Dio è malato 135 30 45 182250
La scoperta dell’alba 150 30 45 202500

Tornato a casa, per avere un parametro di confronto attendibile, Zuck ha estratto dalla sua scalcagnata libreria l’Urania numero 1504, in cui il vostro beneamato ricordava di aver visto il regolamento di un concorso per romanzi. Qui sotto vengono riportati i requisiti che deve avere un romanzo per partecipare al concorso.

Pagine Righe Battute Caratteri
Minimo 250 30 60 450000
Massimo 350 30 60 630000

Come si evince dalle nude e incontrovertibili cifre, il grande stakanovista e instancabile Walter Veltroni dovrebbe sommare tutti e tre i romanzi o saggi che ha prodotto negli ultimi anni per arrivare ai requisiti MINIMI per partecipare ad un qualunque concorso per romanzi.
D’accordo, d’accordo, la quantità non è tutto, dottore, ha ragione. Ma sulla qualità i metodi scientifici non possono nulla.

Rockabilly

Nel presentarcelo German ci disse che Kirill suonava in un gruppo rockabilly.
Consultai appositamente l’enciclopedia inglese del rock. C’era scritto: "Il rockabilly è una sintesi tra la purezza del primo rock’n’roll e l’energia del punk rock". In pratica è come se Elvis Presley si sparasse quattro cubi di eroina, ci bevesse sopra una pinta di birra e al grido di "No future!" si strappasse la camicia dal petto senza peli.