È un latte che piove

Ultimamente c’è gente che ha cominciato ad affermare che, essendo passato da un pezzo il 1967, morti Hendrix, Morrison, Janis eccetera eccetera, ormai non possa più accadere niente di cosmico nella galassia della musica.
Niente di più sbagliato, miei cari dottori. E non sto parlando dei riff storcibudella dei Negramaro o dell’essenzialità tardo romantica delle Vibrazioni. Tutta roba passata, piccioncini cari, buona per non sfigurare alla festa di compleanno della nonna Maria, oppure per qualche party aziendale dove cercate di provarci con la segretaria del direttore marketing.
Ma se siete assetati e alla ricerca di quelle sensazioni che non provavate dal giorno dello scioglimento dei Ragazzi Italiani se non sparandovi un bel paio di anfe affogate in una bottiglia di Jack Daniel’s, dovete avere ancora un pochino di pazienza.
Calma dottori, non vorrete mica sapere subito la Grande Notizia? Non vorrete che il vostro caro Zuck vi riveli immediatamente quella Verità che tanto faticosamente ha raggiunto, condotto nei meandri delle rete dal sommo Freddy Nietzsche?
Nella mia sfera di cristallo, aiutato da quei funghettini saporiti che nemmeno quella buonanima di Hunter S. Thompson, sempre sia lodato, posso vedere che questo non solo sarà il singolo dell’estate, ma l’intera colonna sonora di questi anni appiccicosi.
E fra quel centinaio di anni, quando i vostri nipotini saranno costretti ad indicarvi anche la strada per andare al cesso, l’unica cosa che ricorderete sarà cosa stavate facendo quando avete sentito per la prima volta Bukkake di Casto Immanuel.

Inedita Blog

I tre giorni che ho passato ad Inedita blog, dottori, sono stati divertenti, entusiasmanti e interessanti.
Ho accuratamente saltato la sessione sulla psicopatologia della vita online perché avrei potuto essere troppo conivolto emotivamente, anche se mi dicono che mi sono perso una esibizione di pizzica. Per il resto ho seguito tutto, tranne gli interventi della Domenica mattina.
Cosa mi è rimasto?
La simpatia di Zoro, la sincerità di Marco Palombi, la passione di Stefano Vitta, la spigolosità di Tony Siino, lo scazzo di Francesco Magnocavallo, le circonvoluzioni di GG, l’aplomb di Antonio Sofi, l’ironia di Paolo Attivissimo, la calma di Sergio Maistrello, la schiettezza di Castelvecchi.
E poi?
E poi noi, cari dottori!
Andrea, Samuele, MarBel e Placida. Sempre presenti.
Gli interventi degli attori della scuola del Teatro Stabile, i post in 10 righe. E, lo devo confessare, ahimé, sto diventando sempre più dadista!
E i ditloidi di Andrea, il quagliodromo dove eravamo confinati, le statistiche di Tambu (anche se preferirei non crollassero appena tento di utilizzarle), i feed di Andrea, e, soprattutto, la/le visione/i originale/i di Mauro (ehi, anche se c’erano i neon, qualcosa è arrivato, Bob!).
Grazie a tutti, di cuore.

P.S. La Smilza dice che siamo ben strani!

Inedita Blog

Da domani pomeriggio fino a Domenica sarò a Inedita Blog, cercando di perdermi il meno possibile. L’evento ospiterà anche un mio intervento alle 16.50 di Domenica pomeriggio su ‘Kevin Bacon e la rete dei blog’ in cui cercherò di non dire troppe castronerie ricercando inidizi sull’autoreferenzialità dei blog.
Inedita